"Qui non potete brindare l'un l'altro che con cuori spezzati: lassù brinderete con bicchieri infrangibili" (Moby Dick)
Chiedono pietà al mondo e chiederanno perdono... (strisciando)…
Le informazioni corrono frenetiche sulla Rete. Sfreccia una moto di grossa cilindrata e la sua scia crea un rombo di vacuità. Soltanto la mia mente che non regge i colpi duri, non più. (In quella stanza) C’era un silenzio capace di spaccare i vetri e far vibrare le molle di un umido materasso, ai confini del mondo e del mio periferico universo. Reprimo un breve sospiro e metto in tasca un accendino, ne avrò bisogno in questa notte di vaselina e candore. E’ come se la mia anima cruda vagasse in giro, senza il mio permesso. Ogni cosa avanza nella notte sorretta dall’oscurità, un ambiguo senso di vuoto ci rende liberi e prigionieri nello stesso tempo e io mi ritrovo solo in questa camera dell’Erotika Hotel, a contemplare i barbagli della notte…
Tutto è consumato, anche il tuo orifizio. Troverò risposte in ogni fessura e m’infilerò con vigore investigativo. Soltanto la mia anima lasciata a bruciare in questa notte di falò redentivi. Solo il solitario, solo il mio corpo spento e appagato. Anime sudate su un patibolo lenitivo. Il mio corpo non conosce pace, ma la tua lingua mi colpisce più della tua frusta. Ho provato a far vibrare ancora questo cuore e a schivare ogni pallottola argentata, in questa notte di delirio umorale / Il tuo corpo brucia, il tuo corpo mi è caro, ma il profumo è mutato, come la mia anima. Pietà per i deboli e per questa spada spuntata. Mai stato risoluto / Mai cercato verità in fondo alla mia schiena, ma c’è sempre una prima volta e si è vergini solo per un attimo e poi… poi ci si corrompe in un mambo lisergico / Birra & Saliva, lacrime e abbracci. Stringi forte, Honey!
Afferra il piacere finchè dura. Domani potresti smettere di sospirare. Rinuncio a me, al mio passato. Ricomincio a sognare, con le tue gambe aperte che non hanno pietà, non adesso! Ci incontreremo ancora in una dolce sera d’ottobre e Fred Bongusto, rasoio sul velluto ci inviterà a danzare per lenire il nostro sconforto. Stringimi ancora e carezza questa mia barba da bugiardo lestofante.
Stanotte mi sento ancora vivo, innocente e immacolato, ancora per qualche istante. Dove andiamo adesso? Usciamo per un momento dall’Erotika Hotel: ti lascio guidare in questo mambo di redenzione. Cavalca come se da ciò possa dipenderne la mia anima sconfitta / Dammi gioia e pace, gimmie shelter, baby! Sarà forse un torto sentirsi vivi e anche un po’ meno teneri e solitari. Cuore sotto vetro, se tento un respiro lungo collasso. E se gonfio i muscoli mi sento vecchio e stanco... E lo sono stato, solo, come una lanterna che vibra nelle remote oscurità di quest’umida caverna; incatenato ad un desiderio di rivalsa. Ma a cosa servo? A chi? Qui non c’è Nessuna Nobiltà nella miseria / I’ll remember you. Vibrami nelle ossa, sulla pancia, nel profondo del mio malessere. L’autostrada è viva stanotte e dove mi condurrà lo capirò presto.Verso un posto-ristoro dove anime dannate mi daranno il benvenuto al loro Moto-Raduno di vacuità. C’è dolore e sangue e squallore e poi… ci sei tu, ancora una volta. Con le tue fatture di mancato accredito / Ed ero ancora giovane quel giorno in cui il mio sguardo posandosi sul tuo perdeva rigidità. Ultimo mambo a Fiumefreddo…
Il cielo si tinge del nero delle tuo perizoma. Il tuo respiro riempie i cerchi di fumo della sigaretta...E mi ritrovo ancora solo ad ordinare in questa triste rosticceria; cantina perpetua di sconforto / Animale solitario, calmo e mansueto che non sa ribellarsi alla mattanza. Ricordo quel passo sinuoso riempire la stanza e il mio silenzio… Dove va la fiamma di una torcia incandescente quando il vento gelido la spegne? Luci nell'oscurità, candele perdute nel vento… Anime scomparse ritornano alla loro pace. Non conosce dimora la mia inquietudine, ma c’è gioia, come c’è stato dolore e incomprensione. Ho perso tutto, tranne me stesso e il mio orgoglio di spine.
Troverò mai un posto al riparo? E gente pronta a sentirmi, e un sorriso dietro cui perdere ogni sospetto. Ma la vita fugge e non la trovo nelle mie lacere calze / E il sorriso che ogni giorno indosso come armatura / E il trucco che mi rende sempre più vicino a ciò che non sono, per quello che non c‘è. Un caleidoscopio di forme e colori e la mia essenza che esplode, gonfia di madreperlaceo furore, dentro occhi assetati di verità: trasformate il mio idealismo in banalità, la mia sofferenza in estasi, il qualunquismo in esistenza. E non c’è più Nessuna Nobiltà nelle mie miserabili vesti. E sono sempre io quello che ha torto e fame e sonno quando nessuno è pronto ad offrire un ristoro a questa pelle martoriata che fu virile e adesso non lo è più. Spero tu stia osservando questa misteriosa ed onirica luna. Con lo stesso sguardo sognante di romantico trasporto: velivolo fatato in un cielo di stelle disperate ed agonizzanti, perse tra sospiri e bagliori nelle barbarie di questa vacua resistenza chiamata vita.
Troverò mai un posto al riparo? E gente pronta a sentirmi, e un sorriso dietro cui perdere ogni sospetto. Ma la vita fugge e non la trovo nelle mie lacere calze / E il sorriso che ogni giorno indosso come armatura / E il trucco che mi rende sempre più vicino a ciò che non sono, per quello che non c‘è. Un caleidoscopio di forme e colori e la mia essenza che esplode, gonfia di madreperlaceo furore, dentro occhi assetati di verità: trasformate il mio idealismo in banalità, la mia sofferenza in estasi, il qualunquismo in esistenza. E non c’è più Nessuna Nobiltà nelle mie miserabili vesti. E sono sempre io quello che ha torto e fame e sonno quando nessuno è pronto ad offrire un ristoro a questa pelle martoriata che fu virile e adesso non lo è più. Spero tu stia osservando questa misteriosa ed onirica luna. Con lo stesso sguardo sognante di romantico trasporto: velivolo fatato in un cielo di stelle disperate ed agonizzanti, perse tra sospiri e bagliori nelle barbarie di questa vacua resistenza chiamata vita.
Dario Greco
7 commenti:
purtroppo d'erotico non sono specializzato . quindi nell racconto che ho quasi finito e che v'invierò a breve scrivo solo come il mio personaggio è arrivato a questo albergo e di come ci sia entrato anche se per una notte
Finalmente sono arrivati quattro cavalieri. Iniziavo a disperare, non tanto per il blog in se, ma per fatto di voler creare qualcosa di collettivo...
bene, il primo step è stato realizzato, adesso la storia può avere inizio e possibilmente anche un pubblico, pochi ma buoni, si direbbe, per ora...
dario
ti anzi vi ho mandato il racconto che ne pensate ? va bene o devo modificarlo , ampliarlo ? l'ho riportato , introducendo che è destinato al vostro blog ( citando l'url ) sul mio blog di splinder e sul mio blog di blogger .
puoi aggiungere al mio racconto questa canzone
http://it.youtube.com\watch?v=O3SxCph5I1Q qui il testo http://www.lyricstime.com/eddie-vedder-guaranteed-lyrics.html
come mai non vedo il mio racconto ?
sta spargendo anche in blog erotici e letterari la tua iniziativa
Arrivo tardi come al solito...ma arrivo.
ho letto i due racconti iniziali. E' strardinario come scrivi, perche si scivola via serenamente fra le righe, perchè ognuno di noi ha avuto il suo hotel Erotica.
Perchè mi sono ritrovata in alcune cose scritte...
Complimenti
Elsa
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