mercoledì 8 aprile 2009

Karin, la regina di Gzira




Karin, la regina di Gzira


Notte di indulgenza, notte umida, ma soprattutto: notte. Demetrio ancora una volta percorreva strade di solitudine e vacuita', cercando di capire quel buffo lessico locale.

Il quartiere appariva selvatico e suggestivo, quel sottomondo che aveva mandato a memoria con troppi film americani, e i suoi eroi, cantori della notte, della strada e dei vicoli di desolazione, Jack, Tom e Bruce, che tante volte avevano trovato rifugio in quelle strade di redenzione.

Pensava al suo passato, a tutte le cose successe, ma poi d'un tratto fu colto da un desiderio di intimita'. Aveva incrociato lo sguardo dentro gli occhi felini di quello strano essere. Nessuno conosceva il suo vero nome, ma tutti la chiamavano Karin, la regina di Gzira.

Demetrio, col suo solito stile da imbranato cerco' qualunque pretesto per attirare la sua attenzione. Era in uno stato di panico delirio, preda dei sensi e dei suoi umori piu' bassi.
La regina aveva capito tutto con un solo sguardo, gli strizzo' l'occhio in senso d'intesa e con un sensuale gesto lo invito' a farsi avanti. Come tante persone anche Karin parlava molto bene italiano...
E non fu difficile fra i due trovare un'intesa, pochi momenti di umida comunione su un materasso sporco, la condensa dei loro corpo faceva da colonna sonora a quella tipica notte mediterranea.

Solo un piccolo blues da dolci e docili sognatori. Un altro giorno passato, un attimo di paradiso e poi ancora, la vita in tutto il suo brutale splendore lo risucchiò dentro le sue visioni. Celebrando messe dentro un supermarket o pregando un Dio Cretino per un giorno di letizia e comprensione.
Segui qui

1 commento:

giardigno65 ha detto...

bello ! e che colonna sonora !(certo mette un po di nostalgia..)